Palermo,omicidio in cantiere navale
Operaio ucciso dopo una lite per turni
Un operaio di 60 anni è stato ucciso all'interno dei Cantieri navali a Palermo. Secondo fonti interne allo stabilimento, l'uomo sarebbe stato ammazzato al culmine di una violenta lite per l'assegnazione dei turni e degli incarichi di lavoro. La vittima lavorava per conto della cooperativa Spavesana, ditta che si occupa di lavori di pitturazione e sabbiatura per conto della Fincantieri. I carabinieri hanno arrestato un collega.
Il corpo di Stefano Tomaselli, questo il nome del caposquadra ucciso, è stato trovato in un piccolo ufficio all'interno dei Cantieri, riverso a terra in una pozza di sangue, finito dai proiettili di una pistola 7 e 65. L'omicida gli ha sparato quattro colpi al torace e due alla testa. I carabinieri hanno già arrestato un uomo.
La vittima era un cosiddetto ''caporale'', persona di fiducia della cooperativa col compito di organizzare i lavoratori. Tomaselli si trovava nello stabilimento proprio per assegnare i compiti agli operai, impegnati nei lavori di riparazione di una nave, che avrebbero svolto il turno notturno, dalle 22 alle 6.Davanti alla fabbrica si sono radunati alcuni colleghi di lavoro dell'operaio, sindacalisti e curiosi. Nello stabilimento, che si torva alla fine della via dei Cantieri, si accede attraverso un cancello la cui apertura è regolata dai vigilantes, ma può entrare solo chi viene autorizzato. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm di turno, Gaetano Paci.
Arrestato l'assassinoA poco meno di dodici ore dal delitto, ha già un nome e un cognome l'assassino di Stefano Tomaselli. L'omicida, arrestato nella notte dai Carabinieri del Reparto operativo di Palermo, ha confessato il delitto. Si chiama Giuseppe Maronia, ha 47 anni ed è un collega della vittima. Ritrovata anche l'arma usata per uccidere il "caporale".
Un consiglio....guardatevi le spalle
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